Dieci buoni motivi per leggere al bambino

Tutti ormai siamo d’accordo sul fatto che leggere al proprio bambino fin dai primi giorni sia importante e Nati Per Leggere, il programma nato proprio per promuovere la lettura nelle famiglie con bambini piccoli, ce lo ricorda costantemente. Leggere fa così bene che non solo rafforza il legame con il proprio bambino ma ne aiuta lo sviluppo cognitivo ed emotivo. Ecco quindi i 10 motivi per leggere di Nati per Leggere.

  1. Leggimi perché: mi piace. Rivolgersi al bambino piccolo con ninne nanne e filastrocche, sia cantate che parlate, comunica qualcosa di importante: sono qui, ti sostengo, puoi contare su di me. Per questo anche nei primi libri le figure dei volti sono molto amate e l’adulto, nominando le varie parti del volto, aiuta il bambino a riconoscerle e, nello stesso tempo, rende la comunicazione piacevole e divertente. Nel condividere le prime letture in un abbraccio nasce l’amore per la lettura. Fino ai diciotto mesi i libri preferiti riguardano l’esperienza del bambino. Il piacere di toccarli autonomamente, in braccio all’adulto che sostiene questa esplorazione con la sua voce, facilita il riconoscimento di elementi conosciuti e il bambino inizia ad identificarsi con i soggetti dei libri. Le figure preferite riguardano i gesti e l’ambiente familiari, piccoli animali. Dopo i tre anni il bambino può iniziare a comprendere storie più complesse.
  2. Leggimi perché: così stiamo insieme. La lettura rafforza la relazione tra l’adulto e il bambino e facilita un processo di conoscenza reciproca importantissima per instaurare un dialogo e un confronto utili alla crescita globale del bambino. Le parole sono il principio fondante della relazione umana. Condividere un libro, leggere ad alta voce è più importante che comunicare informazioni al proprio figlio. E naturalmente nello stesso tempo si aiuta il bambino a costruire le prime competenze di lettura e a facilitare il futuro percorso scolastico.
  3. Leggimi perché:  me ne ricorderò. Le storie lette diventano materiale per formare un patrimonio familiare condiviso cui tutti fanno riferimento in varie occasioni di vita. Cosa ancora più importante le storie diventano un repertorio di esempi cui il bambino può attingere per affrontare piccoli e grandi eventi personali. Si tratta di modalità di risposta che resteranno evidenti nella memoria del bambino e che influenzeranno i suoi comportamenti e le sue scelte nella vita. I libri possono aiutare il bambino e l’adulto ad arricchire la comunicazione reciproca. I personaggi diventano compagni di vita che saranno ricordati anche in età adulta. Inoltre queste modalità di relazione restano impresse e verranno utilizzate anche quando il bambino a sua volta sarà genitore.
  4. Leggimi perché: mi fa bene. La lettura in famiglia nutre la mente del tuo bambino e stimola la sua attenzione. Bambini che possono fruire della lettura giornaliera e mantenuta nel tempo, acquisiscono maggiori capacità e conoscenze basilari per imparare a leggere e scrivere con maggiore facilità. Nella loro vita scolastica, ma non solo, avranno più confidenza con la lettura, maggiore ricchezza nel linguaggio, maggiore capacità di mantenere l’attenzione e la concentrazione. Questo li renderà più sicuri e partecipi ai processi di apprendimento. Durante la lettura il bambino si può soffermare e può elaborare concetti e riflessioni che concorrono alla formazione del pensiero narrativo necessario alla comprensione delle storie.
  5. Leggimi perché: così mi addormento meglio. Il rito della storia prima della nanna favorisce il rilassamento del bambino quando si utilizzano storie che rasserenano e si concludono con limpidezza. Il bambino e l’adulto si accomodano in maniera confortevole nel letto, le fonti sonore di alta intensità vengono eliminate, le luci sono soffuse. Predisporre l’ambiente in maniera da favorire il riposo è una delle prime cose da fare. Se il bambino preferisce scegliere il libro da solo è bene accontentarlo. Spesso il bambino ha bisogno di conoscere bene la storia per rilassarsi perché non attua uno sforzo cognitivo per comprendere la lettura ma ascolta ciò che già conosce e si abbandona.
  6. Leggimi perché: ogni volta è diverso. I libri offrono una vastità di argomenti, personaggi, eventi che fanno scoprire il mondo al bambino. Un mondo che rivela nella narrazione ambienti, atmosfere, accadimenti inediti e straordinari. Prendete in mano un libro ed esploratelo assieme al vostro bambino o bambina. Osservate la copertina, leggete il titolo e l’autore, fate delle ipotesi sulla storia che troverete al suo interno, oppure apritelo, veloci se il vostro piccolo lettore ha sete di storie! Tenete in mano il libro in modo che il vostro bambino possa vedere le pagine chiaramente. Non abbiate fretta di girare le pagine, anche se il bambino non dice nulla i suoi pensieri stanno correndo veloci, le sue emozioni si stanno muovendo: ascoltate cosa non dice, insieme costruirete un codice tutto vostro per comunicare e divertirvi.
  7. Leggimi… ancora una volta. Resistete alla tentazione di nascondere un libro che avete letto mille volte e dire che si è perso! Il libro del momento può diventare un’ossessione per gli adulti, ma una necessità per i bambini che dentro quella storia e quelle immagini cercano qualcosa che non capiscono, che li spaventa o che invece li rassicura. Ma non smettete di proporre altre letture. La prima lettura stimola un tipo di attenzione centrata sulla storia, sugli avvenimenti, sulla creazione mentale delle situazioni presentate. Essa provoca un piacere forte mentre il bambino si concentra nella comprensione generale. La rilettura, oltre che provocare il piacere dell’anticipazione mentale della storia conosciuta, mobilita un godimento più profondo che porta ad una scoperta di dettagli sfuggiti, di nuovi aspetti che consentono ulteriori riflessioni. Il piacere della rilettura mette in risalto anche la musicalità delle parole, specialmente nel riascolto di espressioni particolari, con toni che variano e impreziosiscono di altri significati l’interpretazione del testo. Poi improvvisamente quel libro verrà soppiantato da un altro più intrigante e si inizierà da capo.
  8. Leggimi un altro libro. La varietà di offerta di libri è fondamentale per viaggiare in altri mondi proponendo contenuti, storie, immagini che sollecitano la curiosità del bambino. Due sono le grandi famiglie di libri: la fiction (narrativa, fiabe, favole) e non fiction (libri di divulgazione storica, artistica, scientifica). La fiction risponde a due bisogni primari nella vita: il bisogno di verità con fatti verosimili legati alla realtà (storie della quotidianità come vivere in famiglia, avere amici, fare vacanze) e il bisogno umano di bontà, giustizia, bellezza che troviamo nelle fiabe o nelle storie fantastiche. La non fiction invece nutre il bisogno di sapere, di aiutare il giovane lettore a comprendere il mondo, ad imparare e sperimentare e stimola il desiderio del lettore di conoscere e approfondire i temi amati.
  9. Leggimi le figure. Le illustrazioni sono importanti perché educano lo sguardo e l’immaginazione attraverso le numerose proposte stilistiche degli illustratori della letteratura per l’infanzia. Le immagini stimolano i bambini e forniscono una lettura parallela rispetto al testo scritto, inducono riflessioni e aprono un dialogo autonomo con il lettore. Nella lettura delle figure il bambino mette in atto un processo di analisi e trae significati utili all’interpretazione del testo. E’ importante tralasciare la spiegazione delle immagini che sono comprensibili dal bambino. La spiegazione toglierebbe al bambino un confronto con se stesso
  10. Leggimi che ti chiedo perché. Le storie sanno parlare oltre alle parole che scrivono, devono lasciare al lettore la libertà di giocare con esse, di ampliarle, di farle crescere e lievitare tra le proprie mani, proprio come il pane! La storia può essere costruita con elementi essenziali e parlare di cose semplici, come l’andare a letto o giocare a cucù sotto un fazzoletto, ma sa parlare al lettore. Sa conquistare il lettore stabilendo con lui una relazione, perché parla dell’esperienza quotidiana e dei suoi risvolti emotivi. Le domande che arricchiscono la vita quando il bambino è molto piccolo sono quelle che mettono in relazione la storia letta con le sue conoscenze e sono molto semplici come “dov’è? cos’è?”. Dai tre anni le domande possono permettere al bambino una risposta più complessa come “cosa sta succedendo?” “tu cosa avresti fatto?”. Le emozioni sono la nostra quotidianità, dunque parliamone, leggiamole e impariamo a guardarle anche attraverso i libri. Le storie che toccano temi ed emozioni, anche forti, di cui i bambini fanno esperienza, sono quelle che pongono domande necessarie alla loro comprensione.

per approfondire: natiperleggere.it

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