Servizi educativi 0-3 all’avanguardia a Massarosa che rappresenta un comune modello per il progetto nazionale “La Fisica delle Meraviglie” portato avanti dalla dottoressa Sabrina Rossi, astrofisica e ricercatrice, con l’obiettivo di diffondere l’educazione scientifica nella prima infanzia e in particolare nei nidi. Gli ambiti di esplorazione che sono stati scelti per questo percorso di formazione che ha preso il via questa settimana sono la luce e l’equilibrio in movimento. Il primo verrà affrontato dal nido Del Magro, che aveva in passato già effettuato un importante percorso interno dedicato al gioco euristico, mentre il secondo tema dal nido Il Girotondo che con la dottoressa Rossi porta avanti progetti dal 2015. La scelta di questi due temi è legata al fatto che toccano la realtà quotidiana dei bambini e delle bambine, la loro esperienza e allo stesso tempo risultano particolarmente interessanti per loro come sperimentazioni e ricerche precedenti dimostrano.
“Dal 2016 ad oggi ho sperimentato in varie realtà italiane questa modalità di esperienza per la conoscenza della fisica fin dalla prima infanzia – spiega la dottoressa Rossi – nell’osservare il comportamento dei bambini mentre giocano con le cose del nido con gli occhi della scienziata questo appare proprio come una sorta di attività di sperimentazione, dei piccoli colleghi al lavoro che interrogano il mondo su come è fatto e come funziona. Un modo di conoscere quello dei bambini e delle bambine 0-3 che è tipico della modalità di conoscenza della scienza, hanno sin dalla nascita delle capacità cognitive estremamente potenti che fanno imparare loro tantissimo in poco tempo, utilizzando le stesse strategie che usano gli scienziati per conoscere il mondo. I bambini sono dei piccoli scienziati o meglio gli scienziati dei bambini grandi”.
“Questo progetto ci fa capire che i bambini e le bambine sono dei veri scienziati – sottolinea Sonia Ridolfi presidente della cooperativa La Gardenia – nostro compito come educatrici incoraggiare le competenze scientifiche troppo spesso trascurate rispetto a quelle umanistiche”.