Mal di Primavera, i consigli del pediatra

“Aprile dolce dormire…” ma è proprio così? Esiste davvero il “mal di primavera”? Lo abbiamo chiesto alla dott.ssa Silvia Baldini – pediatra di famiglia.

“Il mal di primavera non è proprio un falso mito o almeno non del tutto. Ad aprile con l’arrivo della primavera, il cambio dell’ora e di stagione, arriva anche un po’ di sonnolenza. Sonnolenza che nei più piccolini si manifesta soprattutto con irritabilità, nervosismo, perdita di appetito e nei più grandi anche con difficoltà di concentrazione e di conseguenza anche qualche problema in ambito scolastico. Questo è dovuto un po’ al cambiamento delle temperature, alla variazione delle ore di luce e anche un po’ alle difficoltà di adattamento dei bambini all’ora legale. A questo si somma anche il fatto di arrivare alla primavera dopo l’inverno che può essere stato impegnativo: nei piccolini per i malanni frequenti e nei grandicelli per gli impegni scolastici, sportivi ed extra scolastici. Tutto questo insieme di fattori da effettivamente un’alterazione sia dell’umore che al livello fisiologico.

Per aiutare i bambini ad affrontare l’inizio della primavera facciamo maggiore attenzione all’alimentazione che dovrà essere leggera ed equilibrata. Riduciamo il più possibile gli zuccheri aggiunti che contribuiscono alla sonnolenza, all’irritabilità, alle difficoltà di concentrazione, e gli intingoli, favoriamo invece la frutta e la verdura.

Passare tempo all’aria aperta sicuramente sì ma senza eccedere. Spesso infatti capita che proprio perché le giornate sono più lunghe i bambini tendono ad esser tenuti tantissime ore fuori: tanto al parco, tanto all’esterno e se questo sicuramente è positivo però non bisogna nemmeno andare ad alterare quelli che sono i loro ritmi. Se sono abituati a fare un bel pisolino dopo pranzo è bene che continuino a farlo, se sono abituati a cenare a una determinata ora è bene abituarli gradualmente al cambio dell’ora del pasto. Infine è fondamentale garantire ai bambini un buon riposo: andare a letto sempre presto, soprattutto nei piccolini, per garantire quelle 9-10 ore di sonno, molto importanti nella prima infanzia.

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