In questo periodo in tanti sono a casa con la febbre, ,ma la febbre è tutta uguale? Assolutamente no! Facciamo un po’ di chiarezza insieme al pediatra di famiglia Stefano Castelli. Tra i 37° – 38° siamo di fronte ad una febbricola, tra i 38 – 40° febbre oltre i 40° invece ad iperpiressia.
Cosa ci dicono le linee guida riguardo la febbre nel bambino? Lo riassumo in 10 punti.
1. 𝐋𝐚 𝐟𝐞𝐛𝐛𝐫𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐞̀ 𝐮𝐧𝐚 𝐦𝐚𝐥𝐚𝐭𝐭𝐢𝐚 ma una risposta fisiologica dell’organismo all’infezione.
2. Nei bambini senza patologie di base, la maggior parte delle febbri sono autolimitanti e benigne, a condizione che la causa sia nota e la perdita di liquidi venga reintegrata.
3. 𝐋𝐚 𝐟𝐞𝐛𝐛𝐫𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐩𝐫𝐨𝐯𝐨𝐜𝐚 𝐝𝐚𝐧𝐧𝐢 𝐚𝐥 𝐜𝐞𝐫𝐯𝐞𝐥𝐥𝐨.
4. 𝐒𝐞 𝐜𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐬𝐞𝐠𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐦𝐚𝐥𝐚𝐭𝐭𝐢𝐚 𝐠𝐫𝐚𝐯𝐞 (dolore importante, difficoltà respiratoria, eccessiva sonnolenza o agitazione, vomito ripetuto o scariche numerose con conseguente contrazione della diuresi per impossibilità a integrare le perdite bevendo) o se si tratta di un 𝒏𝒆𝒐𝒏𝒂𝒕𝒐 (primi 30 giorni di vita) o di un 𝒍𝒂𝒕𝒕𝒂𝒏𝒕𝒆 (dal primo mese all’anno di età e in particolare nei primi 6 mesi di vita) 𝐞̀ 𝐧𝐞𝐜𝐞𝐬𝐬𝐚𝐫𝐢𝐨 𝐟𝐚𝐫 𝐯𝐢𝐬𝐢𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐛𝐚𝐦𝐛𝐢𝐧𝐨 𝐢𝐧 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐢 𝐛𝐫𝐞𝐯𝐢 .
5. 𝐋𝐚 𝐟𝐞𝐛𝐛𝐫𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐩𝐞𝐠𝐠𝐢𝐨𝐫𝐚 𝐥𝐚 𝐦𝐚𝐥𝐚𝐭𝐭𝐢𝐚 𝐢𝐧𝐟𝐞𝐭𝐭𝐢𝐯𝐚, anzi, serve a combatterla. Durante la fase iniziale di rialzo febbrile in cui il bambino trema e/o sente freddo con mani e piedi freddi e talvolta pallore periorale, è possibile coprirlo: sta generando calore! Una volta che la temperatura avrà raggiunto il valore massimo, è bene scoprirlo e offrire spesso da bere.
6. 𝐋𝐚 𝐟𝐞𝐛𝐛𝐫𝐞 𝐯𝐚 𝐚𝐛𝐛𝐚𝐬𝐬𝐚𝐭𝐚 coi farmaci (paracetamolo o ibuprofene) 𝐬𝐞 𝐞 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐬𝐞 𝐢𝐥 𝐛𝐚𝐦𝐛𝐢𝐧𝐨 𝐞̀ 𝐬𝐨𝐟𝐟𝐞𝐫𝐞𝐧𝐭𝐞/𝐥𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨𝐬𝐨 per lasciare che il suo sistema immunitario (aiutato dalla febbre) possa contrastare al meglio l’infezione.
7. Il fatto che un bambino risponda o meno alla terapia antipiretica non ci aiuta a capire se si tratti di un’infezione batterica o virale. Se però, dopo l’effetto antipiretico del farmaco il bambino sta meglio, è sempre un buon segno.
8. 𝐒𝐞 𝐮𝐧 𝐛𝐚𝐦𝐛𝐢𝐧𝐨 𝐟𝐞𝐛𝐛𝐫𝐢𝐥𝐞 𝐝𝐨𝐫𝐦𝐞 𝐭𝐫𝐚𝐧𝐪𝐮𝐢𝐥𝐥𝐨, è evidente che non è sofferente e quindi 𝐧𝐨𝐧 𝐯𝐚 𝐬𝐯𝐞𝐠𝐥𝐢𝐚𝐭𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐬𝐨𝐦𝐦𝐢𝐧𝐢𝐬𝐭𝐫𝐚𝐫𝐠𝐥𝐢 𝐮𝐧 𝐟𝐚𝐫𝐦𝐚𝐜𝐨
9. 𝐋𝐚 𝐬𝐨𝐦𝐦𝐢𝐧𝐢𝐬𝐭𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐚𝐧𝐭𝐢𝐩𝐢𝐫𝐞𝐭𝐢𝐜𝐢 𝐧𝐨𝐧 𝐞̀ 𝐢𝐧 𝐠𝐫𝐚𝐝𝐨 𝐝𝐢 𝐩𝐫𝐞𝐯𝐞𝐧𝐢𝐫𝐞 𝐠𝐥𝐢 𝐞𝐩𝐢𝐬𝐨𝐝𝐢 𝐝𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐯𝐮𝐥𝐬𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐟𝐞𝐛𝐛𝐫𝐢𝐥𝐢 Al massimo riduce il rischio di episodi successivi al primo nell’ambito di quello stesso episodio febbrile.
10. 𝐈 𝐟𝐚𝐫𝐦𝐚𝐜𝐢 𝐚𝐧𝐭𝐢𝐩𝐢𝐫𝐞𝐭𝐢𝐜𝐢 𝐯𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐝𝐨𝐬𝐚𝐭𝐢 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞 𝐢𝐧 𝐛𝐚𝐬𝐞 𝐚𝐥 𝐩𝐞𝐬𝐨 𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐚𝐥𝐥’𝐞𝐭𝐚̀.
Se il bambino presenta dolore o è sofferente/lamentoso, è bene scegliere un farmaco tra paracetamolo (ripetibile ogni 6 ore) e ibuprofene (ogni 8 ore). Se non fosse possibile attendere i rispettivi intervalli (perché il bambino è sofferente e non perché la febbre sta salendo nuovamente), i 2 farmaci possono essere alternati ogni 4 ore per qualche giorno.